Attraversare la crisi con agilità
Organizzazione agile, metodologia OKR, ascolto e reattività. Ecco come Fabrick ha superato il lockdown, supportato le persone e tratto insegnamento dalle difficoltà.
Affrontare il 2020 non è stato facile per nessuno. Per chi in azienda si occupa di Risorse Umane lo è stato ancora meno, perché le ricadute della pandemia e del conseguente lockdown sull’operatività e sull’emotività delle persone sono state pesanti. Nonostante le condizioni avverse, però, Fabrick è riuscita a mantenere la coesione e l’aggiornamento dei team di lavoro e a rispettare l’ambizioso piano di assunzioni previsto ben prima che si potesse immaginare il diffondersi del coronavirus. Nel corso di questo particolare anno si sono aggiunte, ad oggi, al team di Fabrick ben 71 persone, altre 8 si aggiungeranno nei prossimi mesi e 9 persone hanno iniziato il loro percorso di stage.
“In un momento così complesso per il mondo del lavoro abbiamo continuato ad assumere e a far crescere le nostre iniziative di onboarding e di formazione”.
Ruth Di Nunzio, HR Director di Fabrick.
LA TRANSIZIONE VERSO METODOLOGIE AGILI
Non ci sono segreti o misteri in questa performance, ci sono ragioni concrete che spiegano come sia stata possibile. Innanzitutto, il modo in cui è organizzata Fabrick fin dai suoi albori e la valorizzazione delle persone. Il processo di selezione in modalità digitale disegnato negli anni si è rivelato assolutamente adeguato in un momento di crisi come questo; gli strumenti online di ricerca e valutazione delle persone da inserire in azienda hanno permesso di riadattare velocemente il processo dimostrandosi efficaci.
Inoltre, Fabrick ha affrontato una trasformazione proprio poco prima del lockdown: il 7 febbraio si è tenuto il Kick off con i manager aziendali per implementare la metodologia basata sugli Objective Key Results (OKR), seguendo l’impostazione tipica delle organizzazioni agili: obiettivi ispirazionali e risultati chiave fissati ogni tre mesi, accompagnati da un monitoraggio costante attraverso appuntamenti costanti (in gergo rituals) che ogni team stabilisce in modo indipendente. Una scelta che si è rivelata particolarmente appropriata per gestire la prima fase.
“Quando è arrivata la pandemia non ci siamo nemmeno chiesti se proseguire o meno su questa strada. Abbiamo scelto naturalmente di proseguire questa transizione, perché i rituals ci hanno permesso di rimanere in contatto con e tra le persone“.
Un tempismo involontario che ha permesso di adottare strumenti particolarmente efficaci sia per gestire i team esistenti che per mantenere il passo con l’onboarding preventivato a inizio anno.
“È stato interessante rilevare dai feedback dei nuovi colleghi che, pur facendo induction da remoto e nonostante la lontananza, si sono sentiti parte dei loro team”.
RIPROGRAMMAZIONE IN CORSO D’OPERA
Una delle esigenze emerse dopo qualche settimana di lontananza è stata quella di ritrovarci tutti insieme come un unico team. E’ stato programmato a maggio un incontro in videoconferenza per le oltre trecento persone che fanno parte di Fabrick.
“Abbiamo condiviso l’evoluzione del business dei primi mesi dell’anno, abbiamo celebrato i risultati e le persone. È stato emozionante ritrovarsi tutti insieme nonostante il momento difficile e ciò che stava accadendo”.
Un appuntamento che si è rivelato importante, fondamentale per ricordare il valore di essere team. Appuntamento che si è ripetuto a settembre e ogni quarter.
Inoltre, è stato disegnato un percorso di incontri per riflettere su temi rilevanti che potessero accompagnare e rafforzare le evoluzioni delle performance individuali e di team allenando alcuni comportamenti in un momento di grandi cambiamenti.
Sono stati programmate quattro webinar con personaggi di spicco del mondo dello sport: un giornalista sportivo, uno psicologo dello sport, un atleta e un allenatore hanno condiviso riflessioni su argomenti come l’antifragilità.
“Abbiamo riflettuto sul team, su come trasformare un limite in opportunità, sul gioco di squadra, su come cambiano le persone in base agli eventi avversi.
Mauro Berruto (allenatore di volley ed ex Ct della nazionale italiana) ci ha aiutato a comprendere come prepararsi alla volatilità e all’imprevedibilità pur garantendo performance eccellenti, come resistere allo stress, come allenarsi all’instabilità e anche all’ingiustizia.
Tutti temi che hanno un impatto forte sulla vita personale e professionale delle persone”.
APPLICARE LE LEZIONI APPRESE (PER CONTINUARE A MIGLIORARSI)
Come dimostrato proprio da questi incontri, qualunque evento è occasione di miglioramento, anche quelli imprevedibili. Così Fabrick ha fatto tesoro di quanto imparato durante i mesi del lockdown e a partire da agosto sono state raccolte da tutte le aree di business le indicazioni su ciò che ha funzionato e su quali fossero i bisogni su cui bisognasse riflettere. Bisogni importanti relativi alle persone, più che al business.
“Abbiamo pensato a un ritorno alla realtà bilanciato ed efficace che faccia tesoro di ciò che abbiamo imparato e che abbia le persone al centro”.
Ne è scaturito un piano di engagement che comprendesse gli strumenti, i rituals, gli spazi aziendali insieme ad azioni volte al benessere e alla crescita del team.
“Nel mese di novembre abbiamo lavorato all’apertura di uno sportello di ascolto grazie alla collaborazione con Stimulus, azienda composta da professionisti a supporto dei dipendenti e delle loro famiglie nell’affrontare le sfide psicologiche ed emotive professionali e personali. Stiamo continuando il nostro percorso di incontri mensili su temi quali, per esempio, la Mindfulness, lo storytelling e la gestione delle energie, non del tempo…”.
Si procederà anche alla modifica degli spazi in azienda, con la creazione di luoghi ideali per cocreare, per le riunioni e gli incontri, de visu o da remoto, e verrà implementato un nuovo software per la gestione degli OKR all’interno di un’organizzazione che vuole mantenere la sua agilità. Per queste ragioni si analizzerà e valuterà con costanza quanto intrapreso alla ricerca di continui miglioramenti.
Perché è importante imparare la lezione ma è ancora più importante imparare che le lezioni non finiscono mai!