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PSD2: che cos’è e come è cambiata la Direttiva europea sui Servizi di Pagamento

Pubblicazione: 31 maggio 2023Tempo di lettura: 5 minuti
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Per molti, l’acronimo PSD2 può sembrare qualcosa di astratto, di interesse esclusivo per coloro che lavorano nel mondo della finanza. In realtà, la nuova Direttiva europea sui Servizi di Pagamento (da qui il termine PSD2), è la normativa che ha favorito la nascita dell’Open Banking, un nuovo modo di interpretare i servizi bancari che porta numerosi vantaggi sia per i clienti finali (imprese ed individui), sia per gli operatori di mercato. Entrata ufficialmente in vigore a livello europeo nel gennaio 2018 e operativa dal settembre 2019, la PSD2 ha portato una ventata di novità nel mondo dei pagamenti e nella gestione del denaro, rendendo le banche più aperte, innalzando gli standard di sicurezza e rendendo l’offerta verso i clienti più personalizzata e conveniente. 

Ecco perché, nonostante l’Open Banking si sia ormai affermato in Europa e si parli sempre più spesso di Open Finance, è utile conoscere meglio questa Direttiva, approfondirne le ripercussioni che ha sulla vita dei cittadini e delle imprese, e capire in che direzione stia evolvendo. 

Che cos’è la PSD2? 

Come viene ricordato dall’acronimo, la PSD2 è la seconda Direttiva sui Servizi di Pagamento. Nel 2013, infatti, la Commissione Europea decise di intervenire con degli emendamenti che rafforzassero gli obiettivi della prima Direttiva (PSD1), normativa entrata in vigore nel 2009 con lo scopo di definire una prima base giuridica per un mercato unico europeo dei pagamenti e di istituire servizi di pagamento più sicuri e innovativi in tutta l’Unione.

Grazie a questa seconda normativa la Commissione Europea obbliga tutte le banche del “vecchio continente” a condividere i dati in loro possesso con società fintech o aziende che si occupano di servizi finanziari. Questo significa che i clienti finali possono godere di una maggiore scelta e possono decidere di affidare a soggetti non bancari regolamentati (le cosiddette terze parti) la gestione del proprio denaro e dei pagamenti effettuati. Ad inizio 2023, le terze parti attive a livello europeo (Area Economica Europea e Regno Unito) erano 559. 

In qualsiasi momento, gli utenti finali possono sia autorizzare queste terze parti ad accedere ai propri dati, sia revocare l’autorizzazione concessa attraverso il proprio Internet Banking.

AISP, PISP e CISP: le terze parti istituite dalla normativa PSD2 

Con l’entrata in vigore della PSD2 sono nate tre nuove tipologie di player, che si differenziano per finalità e libertà di azione:

  • Gli AISP (Account Information Service Provider) forniscono servizi con accesso alle informazioni sul conto dei clienti delle banche dando la possibilità così di analizzare il comportamento di spesa di un utente e/o di aggregare in una sola piattaforma i dati da diverse banche. 
  • I PISP (Payment Initiation Service Provider) forniscono servizi per avviare un pagamento direttamente dal conto corrente dell’utente, previo consenso dello stesso  
  • I CISP (Card Issuing Service Provider) forniscono servizi di pagamento basati su carta che consentono di verificare se su un dato conto è disponibile l’importo richiesto affinché la transazione vada a buon fine. Non viene svelato il saldo disponibile sul conto ma solo se questo è sufficiente per effettuare l’operazione di pagamento.

Quali sono gli obiettivi principali della PSD2?

L’introduzione della PSD2 ha tre obiettivi principali, fortemente correlati tra loro:

  1. Aumentare la competizione all’intero del mercato dei servizi di pagamento, favorendo l’ingresso di player nuovi dall’esterno e favorendo l’innovazione del settore. 
  2. Creare un mercato più efficiente e integrato attraverso la condivisione dei dati bancari, che avviene tramite Open API (Application Programming Interface) che le banche mettono a disposizione delle terze parti per permettere a quest’ultime di accedere alle informazioni e/o alle operazioni di pagamento avviabili da conto corrente.  
  3. Garantire la sicurezza delle informazioni e dei dati dei consumatori finali con l’introduzione un nuovo modo di autenticare gli utenti che effettuano un pagamento, denominato SCA - Strong Customer Authentication

È solo grazie all’entrata in vigore della PSD2 che oggi, a livello europeo, possiamo parlare di Open Banking, principalmente perché questa normativa comunitaria definisce le regole che permettono agli istituti bancari di aprirsi verso le terze parti, che vengono quindi messe nella condizione di poter costruire prodotti e servizi innovativi, sempre più mirati a soddisfare le esigenze dei clienti.

In che modo la PSD2 migliora la customer experience?  

È importante ricordare come, oltre ad aumentare la competizione nell’offerta dei servizi finanziari, l’introduzione della PSD2 e lo sviluppo dell’Open Banking permettano ai clienti finali di accedere a esperienze migliori o a nuovi servizi. Ad esempio: 

  • I conti detenuti presso diversi Istituti Bancari possono essere raggruppati in un'unica dashboard, ad esempio all’interno di un’app attraverso la quale gli utenti possono monitorare la propria situazione finanziaria e spostare il denaro da un conto all’altro in modo semplice e sicuro.
  • Integrando il servizio PISP tramite API, i merchant possono risparmiare sulle commissioni offrendo al cliente un metodo alternativo di pagamento – i pagamenti da conto a conto (A2A payments) - rispetto ai più via carta, valido anche per grandi importi e per chi non possiede carte di credito. Uno dei principali vantaggi della soluzione PISP è la possibilità di effettuare pagamenti ricorrenti richiedendo al cliente di effettuare la SCA solo per abilitare il primo della serie.   
  • La valutazione dell’affidabilità creditizia e della solvibilità finanziaria per ottenere accesso al credito è ora più precisa e sicura grazie ai servizi di Credit Scoring che, attraverso l’analisi di dati transazionali rilevanti, permettono di analizzare in modo più puntuale il profilo di rischio degli utenti. 
  • La licenza AISP può contribuire anche a rendere più fluidi i processi di customer onboarding e la user experience in generale con determinati prodotti e servizi. Consente infatti di utilizzare le informazioni di conto per verificare in modo veloce e puntuale l’identità dell’intestatario e la titolarità del conto stesso.

Verso la PSD3

Se da un lato la PSD2 ha generato grandi opportunità per tutti gli stakeholder, dall’altro, per realizzare pienamente quanto promesso sul fronte API e Open Banking e avvicinare l’intero settore finanziario europeo all’Open Finance, le istituzioni UE mirano a colmare alcune lacune sorte a causa del rapido avanzamento del mercato con una nuova Direttiva comunitaria, la PSD3, che potrebbe far evolvere ulteriormente il mondo dei pagamenti.

Alla luce delle criticità emerse dal report della Commissione Europea sull'applicazione e l'impatto della PSD2 pubblicato ad inizio 2023, è possibile ipotizzare come la PSD3 possa portare ulteriori novità per quanto riguarda:

  • La regolamentazione di nuovi prodotti e servizi come Digital Wallet, BNPL e crypto.
  • La standardizzazione degli Open API a livello comunitario. 
  • La semplificazione delle varie regole oggi esistenti (PSD2, GDPR, E-money Directive etc.)  
  • Un maggior coordinamento per ridurre l'incertezza giuridica dovuta alla tensione tra il diritto in materia di vigilanza e il diritto in materia di protezione dei dati. 

La Commissione Europea ha già avviato il processo di revisione della PSD2 promuovendo una consultazione sulla revisione di questa Direttiva nel maggio 2022. Entro fine 2023 la Commissione Europea pubblicherà una prima proposta legislativa che verrà successivamente rivista dal Parlamento Europeo ed approvata dal Consiglio dell’Unione Europea tra il 2024 ed il 2025.

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