Open banking: cos’è e come funziona
Nel 2019 è entrata in vigore in tutti i Paesi dell’Unione Europea la direttiva sui pagamenti digitali emanata il 13 gennaio del 2018, al termine di due anni di programmazione: la PSD2 (Payment Services Directive 2). Questa è la svolta per il mondo della finanza che inizia a sperimentare cosa significa davvero open banking, sia dal punto di vista delle banche che da quello delle aziende e degli utenti finali. Si tratta di una vera e propria rivoluzione di cui ancora adesso, dopo oltre un anno, possiamo solo immaginare gli effetti perché ha dato vita a tante nuove opportunità di business che mese dopo mese stiamo scoprendo. Solo negli ultimi mesi del 2020 abbiamo iniziato a vedere dei vantaggi concreti.
Open banking e PSD2
La direttiva PSD2 obbliga le banche europee ad aprire le proprie API (Application Program Interface) alle società del fintech e a tutte quelle aziende che si occupano di prodotti e servizi finanziari. Questo significa che le società esterne (dette terze parti) possono avere accesso ai dati di pagamento e possono quindi immaginare nuovi modelli di business che li valorizzino.
Questa normativa rappresenta una tappa fondamentale per la creazione di un mercato unico digitale europeo. Oltre ad obbligare il settore bancario a condividere i dati in possesso ad altri enti terzi autorizzati, garantendo quindi maggiore competitività, ha anche altri importanti obiettivi come ad esempio innalzare il livello di sicurezza delle transazioni, attraverso la Strong Customer Authentication (SCA), accelerare il processo di innovazione del mercato bancario e sancire definitivamente che la titolarità dei dati appartiene ai clienti.
Open banking: cos’è
Con il termine open banking si indica la condivisione dei dati tra i diversi attori dell’ecosistema bancario, se autorizzata dai clienti, come indicato nella PSD2. Questo nuovo modo di fare banca più aperto, più accessibile, più facile, tanto per i clienti quanto per le imprese, sta modificando lo scenario e il mercato europeo dei pagamenti segnando una importante rottura con il passato. Cambia le regole del gioco, favorisce la competizione ma anche la creazione di nuove alleanze tra diversi attori dell’ecosistema che prima non avremmo mai immaginato di veder collaborare e creare servizi a valore aggiunto per i clienti finali.
Open banking: come funziona
Per comprendere come funziona nella pratica l’open banking è necessario parlare di API. Il termine API è l’acronimo per Application Programming Interface. Si tratta di un intermediario software che consente a due applicazioni di parlarsi l’una con l’altra. Grazie alle API diventa più semplice sviluppare un programma fornendo dei “blocchi da costruzione” che permettono agli sviluppatori di non partire da zero e quindi di essere molto più produttivi perché le API rendono altamente riusabili processi spesso ripetuti ma complessi con pochissimo codice.
Tornando all’open banking, obbligare le banche europee ad aprire le proprie API e i dati deli cliente significa quindi consentire alle terze parti, fintech o altre società che si occupano di servizi finanziari, di costruire i propri prodotti e servizi “intorno” a quei dati.
Cosa cambia per le banche
In un primo momento le banche possono vedere nell’open banking una minaccia perché non hanno più il monopolio dei dati e sono costrette ad aprirsi e condividerli con società che da certi punti di vista possono diventare dei loro competitors rispetto alla fornitura di servizi finanziari al cliente finale. Per non soccombere, le banche hanno dovuto compiere una radicale trasformazione abbracciando la logica dell’open innovation. Non avendo più l’esclusiva sui dati dei propri clienti, per restare competitivi sul mercato e offrire dei servizi e dei prodotti che rispondano alle loro esigenze ciò che le banche possono fare è iniziare a collaborare con le fintech sfruttando la loro agilità e la loro capacità di specializzarsi su temi verticali. Le banche che in questi mesi hanno iniziato questo percorso di apertura e di collaborazione hanno potuto sperimentare che i vantaggi dell’open banking superano gli svantaggi e siamo solo all’inizio!
Cosa cambia per le fintech
E’ più semplice comprendere quali sono i vantaggi dell’open banking per le fintech e le società di servizi finanziari che grazie alla PSD2 si trovano di fronte a tantissime opportunità di business da cui prima erano tagliate fuori. La competizione è forte in questo campo e questi mesi sono decisivi per affermarsi in questo spazio di mercato. Ci sono fintech che hanno puntato sulla creazione di servizi finanziari basandosi su API e dati che avevano a disposizione e altre che hanno invece scelto di costruire delle forti collaborazioni con le banche, desiderose di lanciare progetti di open innovation per non perdere i propri clienti.
Open Banking: glossario
Siamo di fronte ad un mondo della finanza completamente nuovo in cui sono cambiati i protagonisti ma sono cambiate anche le relazioni, gli equilibri e le dinamiche. In questo contesto nascono anche dei nuovi ruoli e delle nuove idee a cui associamo dei termini e tante sigle per definirli ed è per questo che abbiamo pensato di creare un glossario per guidarvi attraverso le tante opportunità dell’open banking già note e ancora da scoprire.